Il Barbiere di Siviglia o sia l'Inutil Precauzione di Gioacchino Rossini
La sera del 20 febbraio 1816 Gioachino Rossini presentava sulle scene del Teatro Argentina di Roma un’opera buffa che aveva scritto nel giro di poche settimane, ricorrendo ampiamente a prestiti da suoi drammi precedenti, ancora sconosciuti al pubblico romano (Aureliano in Palmira, Elisabetta, regina d’Inghilterra, Sigismondo e altri lavori ancora). Com’è noto, la prima rappresentazione del Barbiere di Siviglia generò uno dei fiaschi più clamorosi nella storia del melodramma. Su questo insuccesso sono scorsi fiumi di inchiostro e sono fioriti gli aneddoti.
Il fiasco della prima non impedì al Barbiere di Siviglia di risollevare subito le sue sorti, né di diventare rapidamente l’opera italiana più rappresentata in assoluto nei teatri di tutto il mondo.
Lo schema narrativo che sta alla base del Barbiere di Siviglia non ha nulla di particolarmente innovativo: l’intreccio ruota intorno a un personaggio (Rosina) sul quale un altro (don Bartolo) esercita il suo potere coercitivo, sinché la prima è liberata da un terzo (Figaro) mediante una beffa ai danni dell’antagonista. (da programma di sala 27 luglio 2015, La Scala)
Il finale del primo atto e il secondo atto verranno analizzati nella puntata 02×12
In studio:
- Nicola Pifferi
- Alessandro Arnoldo
Che Fugata!, la trasmissione a carattere culturale di Sanbaradio, torna per una seconda stagione in onda da lunedì 1 febbraio 2016, all'interno del nuovo palinsesto della radio universitaria di Trento. Si propone di raccontare brani musicali, appartenenti al repertorio della musica "classica", a un pubblico che comprende sì l'appassionato di musica, ma anche, e soprattutto, il giovane che, non essendosi mai spinto oltre le lezioni di musica a scuola, ha voglia di ampliare la sua conoscenza nel campo.
Il programma è condotto da Nicola Pifferi, giornalista di Sanbaradio con la passione per la musica classica, che ha studiato, per passione, pianoforte e direzione d'ensamble e canta in più formazioni corali polifoniche, e da Alessandro Arnoldo, giovane direttore d'orchestra, diplomato al Conservatorio di Milano.