di Lorenzo Toniolo
”La distanza (tra ricercatori e cittadini) è assurda perché il mondo che viviamo è premeato dai risultati della ricerca”
Si esprime così, nel suo intervento, Alessandro Quattrone,rappresentante di UNITN nell’evento “La ricerca va in città”, previsto il 30 settembre in concomitanza con la “Notte dei ricercatori” promossa a livello europeo.
Si parla di autostrade, cellulari, zanzare. Tutte le cose che ci circondano vengono studiate, interpretate e sviluppate da qualcuno. Ma chi le studia? Tra ampolle e becchi di Bunsen, tra carte e ambienti naturali, la sfida dei ricercatori è essere riconosciuti come esseri umani. Proprio per questo FEM, MUSE, UniTrento e FBK coinvolgono e supportano i ricercatori “che si muoveranno in città per avviare un dialogo tra amici, discuteranno in maniera semplice il mondo di oggi e di domani”, come ha detto Adolfo Villafiorita (FBK).
Saranno 80 i ricercatori che parteciperanno agli eventi: aperitivi, cene, uno spettacolo teatrale, passeggiate, e persino al supermercato. Posti della vita comune dove è inusuale porsi domande importanti e essere pronti ad imparare e confrontarsi.
La ricerca si trova dove non te l’aspetti, al bar dietro casa potrai trovare un aperitivo in cui si parla di biologia o sociologia, al supermercato trovare un fastidioso personaggio che ti interpellerà e, girando per gli scaffali, informerà i clienti guardando ciò che comprano e commentandolo grazie alle sue conoscenze.
Passeggiando per Trento e dintorni potrete scoprire perché questa estate è stata così piena di zanzare e quali siano i rimedi da attuare per sopravvivere alla loro presenza.
Tutti gli eventi sono gratuiti, salvo le cene coi ricercatori che richiedono un contributo di 15 euro.
Il programma dei vari eventi su può trovare su:
http://events.unitn.it/laricercavaincitta/programma
Per alcuni eventi la prenotazione è necessaria, si può fare online alla pagina web: http://events.unitn.it/laricercavaincitta/prenotazioni
Un invito da parte degli enti a conoscere e finanziare la ricerca, sostenuto anche dall’assessora all’università e ricerca Sara Ferrari che termina l’incontro rivolgendosi agli studenti trentini e incoraggiandoli a impegnarsi perché “fare ricerca è possibile e utile”.