Back to Bath

L'esperienza di Sonia Curzel, di una studentessa e di una speaker radio

di Sonia Curzel, testo moderato dalla redazione

Sonia Curzel, una delle voci forti del palinsesto Sanba, si è impegnata in una diretta radiofonica oltremanica per raccogliere fondi contro il cancro (ma lo sapete già perché tutti avete letto questo articolo). Finita questa esperienza abbiamo pensato fosse interessante riportare la sua opinione perché non manifesta soltanto un'esperienza personale ma l'entusiamo di una studentessa universitaria, legata al territorio ma aperta oltre ai confini; l'entusiasmo di una persona entusiasta e impegnata nel mondo delle webradio. Manifesta l'entusiasmo di Sanbaradio.

Sonia, tu sei andata fino a Bath, dove avevi fatto tempo prima il tuo Erasmus, per unirti alla maratona radio del Teenage Cancer Trust. Dico bene?

Due mesi fa la radio dell’Università di Bath ha lanciato un’iniziativa, una maratona radio di 45 ore per celebrare i 45 anni della radio e raccogliere soldi per beneficenza. Subito ho pensato; il mio Erasmus in Inghilterra è finito ma se tornassi? Non ho neanche pensato ad aerei o a dove avrei dormito, e nel giro di mezz’ora avevo davanti un viaggio lampo a Bath dal 12 al 14 aprile. Non lo negherò, arrivare fino a lì è stato un incubo ma ogni volta che il mio volo veniva ritardato (7 ore in totale), mi venivano in mente le persone entusiaste per la maratona e le vecchie conoscenze che avrei rivisto. Alle 16 (17 italiane) del venerdì la maratona è cominciata. 45 ore di programmi per raccogliere soldi per la Teenage Cancer trust, che si occupa di sostenere gli adolescenti che stanno combattendo contro il cancro e le loro famiglie. I protagonisti di questa maratona sono stati tre ragazzi, Elliott, Mitch e Will che hanno partecipato a tutte le 45 ore. Per ogni ora di programma almeno uno doveva essere presente nello studio e 4 di queste 45 sono state trasmesse su Sanbaradio, nell’esaltazione generale dei ragazzi di URB (University Radio Bath) per essere mandati in diretta oltremare in un’occasione così speciale.

Com'è stato rivedere gli amici conosciuta in Erasmus?

I commenti che ho sentito più frequenti sono stati “non credevo saresti davvero tornata”, oppure” sei pazza a farti un viaggio del genere per questo” e forse hanno ragione ma fare radio in inglese mi mancava, e soprattutto mi mancavano loro. Nella prima ora di diretta col programma “Girl Talk” il venerdì sera è stato come tornare a casa, subito ci siamo trovati a scherzare come se non fossero passati mesi dall’ultima volta che entravo in quello studio. Il momento più esilarante è stato guardare le loro facce scioccate (non chiedetemi perchè) quando mi sono messa a parlare in italiano in diretta per ringraziare Sanba per l’opportunità. Non finisce qui, il giorno dopo sono tornata in studio per il Morning Glory dalle 8 alle 9 con Cara, Olivia, Alex, Will e Mitch. Una volta finito ho salutato tutti e alle 9.30 ero già in viaggio per l’aeroporto con nel cuore i ricordi di questo giorno e mezzo. È stato speciale rivedere la mia famiglia radiofonica adottiva, e ancora più bello è stato portare un po’ di Sanbaradio con me, i nostri adesivi sono dappertutto nel loro studio!

Come è finita l'iniziativa del Cancer Trust?

Domenica mattina hanno raggiunto le 45 ore, l’obiettivo era raccogliere 1000 sterline e sono arrivati a 2300. Per quanto ne so sono ancora tutti vivi, anche se nelle ultime ore hanno fatto la ceretta a un presentatore in diretta, si sono mangiati una cipolla e hanno cantato l’inno di Mameli. Io mi auguro che questo ponte sulla Manica, questa bella cooperazione tra radio universitarie possa continuare. E chi sa che per i 10 anni di Sanbaradio non avremo un’incursione inglese sulle nostre frequenze…

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