Der Blaue Pferd: opera realizzata da Antonio Andreu Pellicer

Der Blaue Pferd: opera realizzata da Antonio Andreu Pellicer in occasione dell’evento Italians do it better! How to separate garbage all’interno della manifestazione Università Autunno 2011, promossa dall’Opera Universitaria.

Da lunedì 21 novembre l’arte del riciclo è tornata a mettersi in mostra allo Studentato di San Bartolameo a Trento. Dopo il progetto Nuovoristoro del trentino Simone Gardumi, realizzato nel maggio 2010 grazie al sostegno dell’Opera Universitaria, è la volta di un artista spagnolo, Antonio Andreu Pellicer. Classe 1984,  Pellicer usa nel suo lavoro i materiali che noi scartiamo quotidianamente e li impiega come medium per la sua poetica artistica. Da Cartagena a Trento – per un’attività di volontariato europeo internazionale presso l’Opera Universitaria di Trento – l’artista presenta nella città tridentina un lavoro dal titolo Der Blaue Pferd. La scultura rappresenta infatti un cavallo che colpisce immediatamente per il suo realismo spiazzante – è quasi a grandezza naturale – e per il colore che sfuma da trasparenze celesti ad intensi colpi di azzurro-blu tingendosi all’interno del ventre di un verde mela acceso. Pellicer ha impiegato magistralmente nella costruzione dell’opera una grande quantità di bottigliette di plastica, che ha raccolto nei cestini delle varie facoltà dell’Ateneo di Trento, scegliendo un titolo per l’opera che vuole in qualche modo omaggiare il movimento artistico tedesco Der Blaue Reiter.  Quest’ultimo, nato a Monaco di Baviera proprio 100 anni fa, vedeva nel colore blu un richiamo alla spiritualità e un risveglio per l’umano desiderio di eterno ed infatti le bottigliette, che danno vita a Der Blaue Pferd, riacquistano nel riuso una dimensione energetica e vitale. Il materiale plastico torna a rivivere e dopo essere stato involucro di contenuti fisici diventa esso stesso contenuto, questa volta di un messaggio di responsabilità sociale. Ma guardando alla tradizione italiana l’uso dello scarto ci conduce inevitabilmente a leggere nell’opera dell’artista spagnolo anche un richiamo all’Arte Povera in cui l’uso dello scarto veniva impiegato per sollecitare nel pubblico un’apertura di meccanismi mentali liberatori. Ed ecco che sempre sulla lezione del movimento italiano, possiamo in qualche modo affermare che Der Blaue Pferd non rappresenta più il reale ma lo incorpora al suo interno. Pellicer non rinuncia infine a riservare per lo spettatore più attento una ulteriore sorpresa, un regalo che è l’ennesimo messaggio di rinascita veicolato da Der Blaue Pferd.

Alessandra Benacchio