Dopo l'approvazione all'unanimità del nuovo statuto dell'Università di Trento, il rappresentante degli studenti in Cda Alessandro d'Amico ha rassegnato le dimissioni.
Con la presente comunico la decisione di dare le dimissioni dal mio ruolo di Rappresentante degli Studenti in Consiglio di Amministrazione.
Tale decisione è maturata dopo l’approvazione in Senato Accademico del nuovo Statuto della nostra Università. Nei mesi passati ho sempre cercato, in qualità di rappresentante, di essere propositivo e di esprimere preoccupazioni e timori sull’impatto che un cambio di statuto di questa portata avrebbe avuto sulla vita quotidiana dei miei colleghi di studi. Ho preso parte ai lavori della Commissione Consultiva del Consiglio di Amministrazione auspicando un confronto alla pari che potesse risolvere i nodi più spinosi e controversi che generavano dubbi e timori in tutte le componenti accademiche. Purtroppo molte delle osservazioni e proposte sorte nel civile dibattito che ha interessato tutto l’Ateneo son state, a mio parere, non dico ignorate – farei un torto al lavoro della Commissione Statuto – ma non prese nella dovuta considerazione cercando una reale integrazione con quello che era l’impianto proposto di volta in volta.
L’ultima bozza, la “bozza 2”, è stata resa pubblica venerdì 2 Marzo e si è proceduto all’approvazione oggi, lunedì 5 marzo, senza lasciare il tempo di una minima presa d’atto e permettere una discussione sul documento. La seduta del Senato Accademico odierna è avvenuta in forma ristretta, senza la convocazione della componente studentesca. Ricordo che, a differenza di quanto avvenuto nel panorama nazionale, la rappresentanza studentesca in Commissione Statuto è stata ridotta ad una sola presenza, e senza diritto di voto formale sul documento. Ritengo che, in un passaggio così fondamentale per il futuro del nostro Ateneo, tale esclusione dalla seduta odierna sia stata un’offesa nei confronti del lavoro svolto dai noi tutti rappresentanti e nei confronti di tutti gli studenti.
Ribadisco, pertanto, le dimissioni. Cordiali Saluti
Alessandro D’Amico