Ci saranno anche il premier Matteo Renzi, l’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles Sergio Marchionne e il ministro dell’economia Pier Caolo Padoan tra i protagonisti della nona edizione di Festival Economia, che Trento ospiterà da giovedì 30 maggio a domenica 2 giugno 2014.
Come al solito di grande attualità il tema scelto per la kermesse: «Classi dirigenti, crescita e bene comune», perché la qualità della classe dirigente di un Paese è tra i fattori determinanti nel rimuovere gli ostacoli alla crescita economica. «Le classi dirigenti – osserva Tito Boeri, direttore scientifico del Festival – sono molto importanti. Un paese prende il volo, può sostenere prolungati anni di crescita economica grazie alla qualità delle istituzioni, impersonificate dalle sue classi dirigenti. Le persone vengono selezionate per arrivare a quelle posizioni in base a delle regole, che non sempre vengono scritte, ma rimangono scolpite in comportamenti e pratiche condivise. Servono ad evitare che chi mantiene posizioni di comando possa bloccare l'innovazione, devono promuovere il ricambio delle classi dirigenti senza spingere chi è ai posti di comando ad avere orizzonti troppo ristretti, devono impedire che una élite si appropri delle rendite di risorse naturali dissipando un patrimonio collettivo, anziché perseguire il bene comune.».
Ma cosa accade quando questo meccanismo si inceppa? «Raramente – continua Boeri – chi fa parte della classe dirigente risponde del proprio operato. In Italia, ad esempio, c'è una specie di "governo ombra" che non è mai all'opposizione, anzi che rimane perennemente nella stanza dei bottoni senza rispondere a nessuno del proprio operato. Gli alti burocrati rimangono sempre gli stessi, sembrano sopravvivere anche nell'epoca della rottamazione. Magari si cambiano le poltrone. Mentre le loro retribuzioni sono cresciute enormemente rispetto a quelle del personale non dirigente (in alcuni ministeri il rapporto è quasi di 10 a 1)».
Anche quest’anno, l’apertura e la chiusura del Festival saranno affidate a due Nobel per l’Economia: Eric Maskin – che vinse il premio nel 2007 per i suoi studi sull’allocazione delle risorse in condizioni incerte – e Daniel McFadden, che lo vinse invece nel 2000 per avere sviluppato teorie e metodi per analizzare le scelte degli agenti economici.
Fittissimo, come al solito, il programma delle quattro giornate, che comprende, tra le altre cose, i quattro forum relativi alla selezione e ai modelli di retribuzione, l’incontro con il Ceo di Vodafone Vittorio Colao, l’appuntamento con le proiezioni di CinEconomia, con le parole chiavi che saranno Leader, Lobby e Potere e gli incontri con gli autore. Tra le novità più curiose rientra certamente «Nella storia», in cui relatori di rilievo affronteranno il tema della classe dirigente nell’antica Grecia, nel Risorgimento e tra l’inizio del ‘900 e la nascita della Repubblica.
(B.D.)