di Martina Ghedin
La Libera Università di Bolzano (Freie Universität Bozen) si sta impegnando a promuovere nuove offerte formative inerenti all’ambito umanistico. L’idea c’è, anzi, ce n’è più di una e adesso si cerca di raggiungere la loro realizzazione. I nuovi percorsi che potrebbero caratterizzare il futuro di unibz sono la facoltà di scienze culturali e un dipartimento legato al Conservatorio di Bolzano. Anche se la loro attuazione non procederà in egual misura a causa di motivi burocratici.
Il prossimo anno il Conservatorio di Bolzano potrebbe non avere vita facile a causa di una riforma che coinvolgerà tutti gli istituti di musica nazionali. Il modo per sopravvivere a questa “bufera” legale è quella di avviare delle collaborazioni con altri enti e la possibilità di unirsi all’università sudtirolese sembra rappresentare un’ottima soluzione. Ispirandosi per alcuni aspetti al modello tedesco, i possibili cambiamenti sono due: creare una Facoltà di Scienze Musicali presso unibz o istituire un ente autonomo ma aggregato all’ateneo. Ovviamente, ci sono ancora molti elementi che devono essere definiti.
Un po’ meno contorta è l’idea sulla quale si basa la potenziale realizzazione della Facoltà di Scienze Culturali. L’idea nasce dal lavoro svolto dal Centro di Competenza di Storia Regionale, che si occupa di promuovere la ricerca e la conoscenza del passato locale. Il rettore di unibz, Paolo Lugli, sembrerebbe intenzionato a traferire il gruppo di ricercatori nella nuova facoltà e, di conseguenza, a dare loro l’opportunità di impegnarsi anche nella docenza. Un ulteriore punto di forza sarà il consolidamento delle conoscenze sul legame culturale e linguistico italo-tedesco.
Immagine: Ufficio Stampa Libera Università di Bolzano