La settimana accorta #15: tu chiamale, se vuoi, proiezioni

Dalla Liguria agli USA, passando per il Mozambico e l’Europa dell’Est, le elezioni riflettono una realtà di sfide e contraddizioni. Affluenza in calo, influenze geopolitiche, manipolazioni e il peso crescente della tecnologia ci mostrano quanto sia necessario ampliare e sistematizzare il dissenso e l'attivismo

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Le recenti elezioni in Liguria hanno visto un forte calo dell’affluenza. Il centrodestra si conferma radicato nei piccoli centri e nelle città chiave come Imperia, mentre il centrosinistra soffre per la mancanza di una visione unitaria. L’analisi elettorale evidenzia un crescente disinteresse dell’elettorato verso un sistema politico che non ha proposte mobilitanti.

Le elezioni in Georgia e Moldavia mostrano come la partecipazione sia associabile a blocchi geopolitici. In Georgia, l’opposizione filo-europea denuncia interferenze governative filo-russe, mentre in Moldavia si approva l’obiettivo di adesione all’UE. Questo dimostra che alle frontiere dell’Europa la politica elettorale sia molto legata alle scelte dinamiche internazionali.

In Mozambico, il candidato del partito di governo Frelimo è stato dichiarato vincitore tra accuse di brogli, portando a violenti scontri e tragiche morti tra i sostenitori dell’opposizione. Le elezioni sono ancora un momento di alta tensione e instabilità politica in molti Paesi. La violenza emersa riflette le difficoltà di mantenere un processo democratico pacifico in contesti di divisione profonda.

A pochi giorni dalle elezioni presidenziali statunitensi, la campagna elettorale si distingue per un livello di violenza molto alto. L’influenza di grandi interessi economici e il sostegno di figure influenti come Elon Musk stanno ulteriormente polarizzando il dibattito. L’intervento di queste forze e i messaggi di odio confermano una situazione politica sempre più incendiaria e fuori controllo.

Nonostante il dominio delle grandi piattaforme digitali, le elezioni mantengono una valenza importante come esercizio democratico. Il potere tecnologico estrattivo mette in risalto l’urgenza di una politica attiva e partecipata. L’iperpoliticizzazione della realtà rischia di generare azioni politiche inefficaci, senza azioni concrete che diano nuova sostanza alla democrazia.

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