8 – 8.30 | Easy!
8.31 – 9.30 | Fattibile, ma non indugiare troppo. Fai quella telefonata ed entra.
La BUC si affolla di studenti con tanto sonno e poca voglia di vivere. Fino le 10 non si possono tenere posti per i ritardatari: sappiamo che ci proverete – e qualche volta riuscite – ma non confidate troppo nell’amico. Chi fa da sé fa per tre. Soprattutto la mattina e con un esame alle porte.
9.31 – 12.30 | Strapiena. Full. Perdita di tempo. Non uscire neanche di casa! Uomo avvisato…
BUC piena. Davvero. Alla 10.30 si scatena l’esodo alle macchinette ma poi tutti a studiare: capo chino e pedalare. Il tempo è scandito solo dalle impacciate corse verso l’uscita per rispondere al telefono. Le pance brontolano. Alle 12 l’unica cosa che gli studenti attendono – oltre il messaggio dell’amico su cosa faranno la sera – è lui: il foglietto, il pass per l’aldilà, il biglietto d’oro. La venerazione riservatagli è degna di quella ostentata da Gollum verso l’anello del potere. Girando al quarto piano a mezzogiorno mi capita spesso di imbattermi in studenti che, seminascosti tra i libri, accarezzano con sguardo isterico ‘la riserva del posto in sala lettura’ sussurrando “il mio tesssssooro!”.
12.31 – 14.30 | Strapiena. Full. Perdita di tempo. Non uscire neanche di casa! Uomo avvisato…
BUC semi vuota, ma in realtà colma dei miracolosi foglietti segnaposto con l’inesorabile orario che recita “pausa 12.30-14.30”. Dicono che in questo orario si studi molto bene, anche se personalmente a questo punto la maggioranza dei ragazzi preferisce applicarsi a materie come “Chimica del Kebab”. Come dargli torto.
14.31 – 14.45 | Non farti troppe speranze, ma con una sana botta di culo niente è impossibile.
Chi – a causa di un caffè troppo luuungo per essere vero o per colpa della dipendenza instagrammara da scroll ossessivo-compulsivo – si attarda oltre le 14.30 fa la fortuna degli Eletti che, in una BUC al gran completo, spostano legittimamente segnaposto e libri altrui e si accomodano al posto ringraziando con fervore san Gennaro (e Mr. Zuckenberg) per la grazia concessa loro.
14.46 – 17 | Strapiena. Full. Perdita di tempo. Non uscire neanche di casa! Uomo avvisato…
Religione, partito politico, sesso, etnia non contano più. In questo orario il mondo si divide in due: chi domina, seduto al suo posto e chi, vibrante, lo anela disperatamente. Il pellegrinaggio è inesorabile. L’esito, scontato: nessuna sedia libera per chi fa capolino a quest’ora.
17 – 19 | Non farti troppe speranze, ma con una sana botta di culo niente è impossibile.
Metà pomeriggio. Altro pellegrinaggio di massa alla Lourdes delle macchinette. Caffè, sigaretta, chiacchiere. I primi che issano bandiera bianca escono con la testa già abbandonata alla serata. Gli altri tornano al posto e, dopo aver scacciato pensieri censurabili su quella bella biondina adocchiata appena fuori dall’ingresso, si immergono nuovamente nei libri. Ma non per molto.
19-01 – 21 | Fattibile, ma non indugiare troppo. Fai quella telefonata ed entra.
L’ora fatale. Aperitivo, cena, serata. Fanc**o alla BUC (anche se l’indomani, lo sappiamo, sarete tutti di nuovo lì, in fila e desiderosi di entrare)!
21.01 – 22.30 | Fattibile, ma non indugiare troppo. Fai quella telefonata ed entra.
Ora fatale, abbiamo detto, ma non per tutti. No. Gli stoici veri mangiano in BUC, soli, guardando distrattamente il panino appassito che hanno appena addentato mentre sognano cosa faranno a sessione finita. Altro caffè, l’ultimo. Forse.
22.31 – 23.45 | Easy!
La selezione naturale nella sua essenza più cruda e selvaggia. C’è chi fa le 6 del mattino al Pachà di Ibiza e chi fa le 23.47 in BUC. Chino, ingobbito, devoto totale alla causa. Ormai parte della biblioteca. Un tutt’uno con la sedia. Un monumento allo studio – speriamo proficuo – di un altro giorno in BUC, che si ripeterà all’infinito e oltre.