Quando la necessità stimola la creatività, si potrebbe dire per descrivere il Cartel Cubano, particolare tipologia di manifesto dal tema culturale, sociale e politico che ha caratterizzato la grafica di Cuba dalla rivoluzione del 1959 ad oggi, da quando l’embargo e la conseguente scarsità di mezzi e risorse economiche, unita ad una particolare attenzione per la cultura e alla diffusione di tematiche sociali, ha portato un’intera generazione di grafici dell’isola caraibica a inventarsi un modo nuovo di comunicare, fatto di grande inventiva, assoluto talento e soprattutto di necessità virtù.
I risultati, apprezzabilissimi, sono quindi una lunga serie di poster dalla forte capacità comunicativa e dall’immediato impatto visivo e verbale, che dopo il successo dell’esposizione organizzata al Museo del Cinema di Torino si potranno ammirare anche a Trento, da sabato 24 novembre al 24 febbraio 2019 a Palazzo delle Albere, grazie alla mostra “Cartel Cubano. 60 anni di grafica rivoluzionaria”, promossa dalla Provincia Autonoma di Trento e curata dal Centro Studi Cartel Cubano in collaborazione con l’Associazione di Amicizia Italia Cuba di Trento e l’Associazione Filorosso.
Circa 300 i Carteles esposti, tra cui alcuni pezzi unici o prodotti in pochissimi esemplari attraverso l’arte della serigrafia ed esposti nelle più importanti gallerie del pianeta, che arrivano a Trento grazie a Luigino Bardellotto, collezionista capace di aver riunito in anni di ricerca oltre 1200 manifesti e centinaia di bozzetti realizzati dai più importanti artisti cubani post-rivoluzione.
L’esposizione trentina, che occupa i tre piani dello storico Palazzo a fianco del Muse, propone al visitatore un viaggio per immagini lungo i 60 anni (esatti il 1 gennaio prossimo) della Revolución cubana raccontati dai suoi cartelloni. Ci sono quelli più politici, impegnati a sostenere e promuovere cause internazionaliste come la liberazione dei popoli latinoamericani o la denuncia della tragedia dei desaparecidos argentini, e quelli più celebrativi, dedicati agli eroi del Movimento rivoluzionario del 26 de julio, da Fidel Castro a Camilo Cienfuegos fino ovviamente ad Ernesto Che Guevara. Infine ci sono quelli cinematografici, promossi dall’ICAIC (Instituto Cubano de Arte e Industria Cinematográficos), capaci di rappresentare in modo inedito e brillante le più importanti pellicole del ‘900: davvero interessanti le trasposizioni di titoli di culto come "Arancia Meccanica" o "Baci Rubati" e di film che hanno fatto la storia del cinema italiano, come "C'eravamo tanto amati" o "Ladri di biciclette" .
“Cartel Cubano, 60 anni di grafica rivoluzionaria”, a Palazzo delle Albere in Via Roberto da Sanseverino 45 a Trento dal 24 novembre al 24 febbraio 2019, è visitabile dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00 e sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00. L’ingresso è rigorosamente gratuito.
g.m.