Con le emozioni si recicla di più

Le emozioni giocano un ruolo centrale nella pratica del riciclo da parte dei cittadini. Infatti, la presenza, ad esempio, del marchio del riciclo, può fare la differenza sul corretto smaltimento di un rifiuto e incentivare comportamenti corretti.

La prestigiosa rivista Journal of Environmental Psychology ha recentemente pubblicato un articolo dedicato ad uno studio compiuto dal Laboratorio di Neuroscienze del Consumatore del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento (NCLab).

Lo studio “Green visuals, greener actions: Increasing recycling behavior through nature imagery and the recycling logo” è stato redatto da Constantinos Hadjichristidis e Nicolao Bonini. «I dati dimostrano quanto i simboli abbiano un impatto significativo, persino più forte rispetto alle immagini dei paesaggi naturali mostrate ai partecipanti. Un’applicazione pratica potrebbe riguardare il settore del catering o delle mense pubbliche, contesti in cui le persone tendono a scegliere la soluzione più comoda, ovvero gettare tutto nel primo cestino disponibile, anziché impegnarsi a smaltire correttamente i rifiuti» spiega Bonini.
La scelta del simbolo, però, non è casuale: «Deve essere chiaro, immediatamente riconoscibile e capace di evocare concetti legati alla natura e alla sostenibilità. Idealmente, dovrebbe anche avere una componente emotiva, in modo da generare un impatto più profondo sulle persone e influenzare il loro comportamento in modo spontaneo».