Dove sta andando la ricerca

Resoconto della Notte dei Ricercatori 2018

di Elisa Fratton

Cosa succederebbe se si potesse collegare una fibra ottica ai neuroni del nostro cervello? E se utilizzando i sensori laser scanner si potessero scoprire gallerie sotterranee?

A queste e a molte altre domande hanno risposto i ricercatori presenti al MUSE venerdì sera, in occasione della Notte dei Ricercatori.

L'iniziativa offre ogni anno al grande pubblico la possibilità di avvicinarsi al mondo della ricerca in maniera informale, partecipata e divertente, attraverso esperimenti e dimostrazioni dal vivo. L'edizione 2018 in particolare ha visto l'adesione di oltre cinquanta gruppi di ricerca che hanno curato gli stand dimostrativi ed il coinvolgimento di quasi trenta ricercatori per momenti di dibattito con il pubblico.

Certo, non sono cose con cui abbiamo a che fare tutti i giorni, ma gli esiti di alcune ricerche potrebbero cambiare profondamente il nostro modo di vivere in futuro… e questa è stata l'occasione per conoscerli.

Conoscere ad esempio lo studio sulla nanomeccanica bioispirata, ad opera del laboratorio di ricerca del DICAM. Lo sapevate che, se i ragni assumono grafene o carbonio, producono ragnatele super resistenti? Utile a Spiderman, molto utile in ambito di meccanica dei solidi, questa scoperta aprirà certamente nuovi sviluppi nel campo dell'ingegneria.

Tutt'altro campo di ricerca è invece quello del gruppo 3DOM della Fondazione Bruno Kessler che, utilizzando una strumentazione ad impulsi laser, è in grado di individuare gallerie sotterranee e ricostruire le stesse con l'aiuto di programmi di modellazione 3D. Proprio in questo modo è stato possibile tracciare, ad esempio, la fitta rete di gallerie e trincee risalenti alla prima guerra mondiale presenti sul Monte Celva.

Di impulsi elettrici di altro genere si è invece parlato allo stand del CiMEC, che ha proposto una rassegna di esperimenti sul comportamento del cervello. L'esperimento che mostravano era il classico topolino nel labirinto, che doveva raggiungere il cibo al centro dello stesso. Il risultato dell'esperimento ha mostrato che, introducendo luce nei neuroni del cervello tramite fibra ottica (sì, la stessa fibra ottica che connette il vostro modem) si ottengono prestazioni di attenzione molto migliori (il tempo impiegato dal topolino per raggiungere il centro del labirinto risultava molto inferiore). [NB: per ovvi problemi etici e d'altra natura, questo esperimento è stato testato solamente su topi e non assicura agli studenti migliori prestazioni durante gli esami].

Questi solo alcuni dei temi trattati in occasione della Notte dei Ricercatori, che vantava una selezione davvero ricca ed eterogenea di attività proposte. Buono anche il riscontro da parte del pubblico, migliaia infatti i biglietti staccati durante la serata.

L'iniziativa è promossa a livello europeo dalla Commissione Europea e organizzata sul territorio trentino dai quattro principali enti di ricerca (Università di Trento, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach, Muse) in collaborazione con la Provincia ed il Comune di Trento.

Il programma dell'edizione è disponibile al link https://event.unitn.it/nottedeiricercatori2018/