di Massimiliano Beghini
Il Presidio Universitario Libera “Celestino Fava” in collaborazione con l’Università di Trento ha organizzato Lunedì 15 Aprile la conferenza “L’economia che fa bene [comune]”, dove si è vista l’economia in un contesto territoriale valorizzando la produzione di posti di lavoro e la responsabilità sociale.
L’incontro si instaura in un ciclo di conferenze riguardo al tema della legalità e dell’economia civile, visti come antidoto all’esclusione, all’insicurezza e alle ingiustizie, che per Libera significa effettuare antimafia sociale.
Secondo Carlo Andorlini , docente dell’Università di Firenze e membro di Legambiente, la divulgazione di questi concetti è difficoltosa per la mancanza di spettacolarità che si trova ad affrontare, dovendo narrare di realtà silenziose e funzionali, portando esempio di comunità, imprese e progetti accompagnati dalla analisi accademica.
Per una efficace funzionalità è necessaria una ricerca approfondita di ciò che funziona e identificare le finalità dirette ed indirette, in quanto una impresa con impostazione dell’economia civile osserva anche le ricadute in altri ambiti oltre quello economico con effetti positivi locali e di impatto.
Questa dottrina ha avuto luogo con il pensiero umanista civile e dell’illuminismo italiano nelle accezioni delle scuole di pensiero milanese e napoletano, con esponenti di Genovesi, Filangieri, Beccaria e Romagnosi.
È necessaria una correlazione tra il mercato e la vita sociale, in quanto questo è un aspetto della vita, e non può essere asociale e astratto. Ricerche di Symbola in collaborazione con Unioncamere denotano una crescita positiva del fatturato per le aziende che mescolano anche la componente sociale, tendenza dovuta dall’attenzione dei consumatori, soprattutto delle nuove generazioni, per prodotti più etici. È un concetto che supera la filantropia.
Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio (FI) sottolinea che una nuova prospettiva dell’economia è necessaria, per la situazione che le amministrazioni si trovano ad affrontare, dove la diminuzione costante delle risorse si scontra con un aumento continuo dei bisogni. Anche i dati per il suo comune evidenziano che si tratti di una scelta vincente, in quanto i dati anagrafici, di occupazione e crescita economica.
Il profitto dovrebbe non essere un fine ma strumento per il benessere dell’uomo, la dottrina sociale della chiesa si rifletteva sull’economia italiana e ha influenzato l’economia aziendale. Successivamente l’accademia italiana ha seguito l’approccio anglosassone, per la massimizzazione del profitto, ma perde la prospettiva del lungo termine, e non costruisce realtà correlate e una immagine migliore.
img source: Libera Trento