Formula1: Verstappen fa 50 e le altre storie del GP USA

Verstappen raggiunge quota 50 in un weekend ricco di colpi di scena e di errori di strategia tra le diverse scuderie.

Il weekend parte alla grande con la gioia dei ferraristi grazie alla pole position di Leclerc nelle qualifiche del venerdì. Una pole position inaspettata considerate le caratteristiche del tracciato e i mancati aggiornamenti della Ferrari che probabilmente arriveranno in Messico.

La qualifica è stata caratterizzata da un clamoroso colpo di scena in seguito al tempo cancellato di Max Verstappen che dopo aver fatto registrare la pole, scala in sesta posizione a causa dei track limits. Per la prima volta la FIA si degna di penalizzare Verstappen per non aver rispettato il regolamento, ma allo stesso tempo decide di prendere provvedimenti per allargare la pista (nello stesso tratto in cui era stato penalizzato Verstappen) con una seconda linea bianca al fine di non far sforare i track limits ai piloti.

Ritornando alla pole di Charles, bisogna specificare che essendo un weekend con gara sprint, la pole è il risultato di un ottimo lavoro non solo del pilota ma anche del team principal Vasseur e degli ingegneri, che grazie all’ausilio dei simulatori sono riusciti a portare ad Austin un’ottima vettura per la qualifica nonostante i grandi e già noti limiti della SF-23. Vettura in evidente miglioramento da inizio anno, forse per la prima volta dopo molti anni non si è gettata la spugna per pensare alla vettura dell’anno successivo, ma ci si è concentrati sul presente. Tenendo conto che il campionato costruttori è ancora aperto dalla seconda posizione in poi. Ricordiamo che l’obiettivo della Ferrari, in questo momento, è il secondo posto nella classifica costruttori, minacciato da Mercedes e McLaren.

Passando a Red Bull; si ha come l’impressione che si stia lavorando al progetto futuro: Perez non sta performando da molto e il gap tra Verstappen e gli altri piloti si è ridotto nel tempo (ad esempio, nello Snake di Austin la Mercedes era al pari della Red Bull in termini di velocità). Nelle ultime gare si è vista una Red Bull non proprio perfetta che ha commesso qualche errore.

Per quanto riguarda McLaren, è evidente un’evoluzione impressionante che ha visto il team passare dal partire dal fondo a inizio stagione a risalire fino alla quarta posizione nella classifica costruttori. Ad oggi può essere considerata la seconda forza in pista dopo Red Bull.

Ad Austin porta una macchina meno performante in qualifica (vettura più carica) e più improntata sulla gara al contrario della Ferrari che, invece, si presenta leggermente più scarica al fine di ottenere un vantaggio in qualifica ma con maggior usura delle gomme in ottica gara.

Costante la situazione Haas che porta ad Austin aggiornamenti positivi (nuovo fondo con nuovi canali venturi e nuove pance). Da tenere sott’occhio questi aggiornamenti che possono indicare un possibile aiuto allo sviluppo aerodinamico della Ferrari considerando il legame che intercorre tra le due scuderie. Una piccola curiosità che rappresenta un vanto per Haas è il fatto che è stata assemblata all’esterno del circuito al fine di assicurare i nuovi aggiornamenti in vista della gara. Ottima la scelta di Haas condivisa anche da Aston Martin di partire dalla pit lane per cambiare il set up in regime di parco chiuso.

Sprint race

Ordine di arrivo:

1 1 Max Verstappen RED BULL RACING HONDA 19 31:30.849 8
2 44 Lewis Hamilton MERCEDES  +9.465s 7
3 16 Charles Leclerc FERRARI  +17.987s 6
4 4 Lando Norris MCLAREN MERCEDES  +18.863s 5
5 11 Sergio Perez RED BULL RACING HONDA +22.928s 4
6 55 Carlos Sainz FERRARI  +28.307s 3
7 10 Pierre Gasly ALPINE RENAULT  +32.403s 2
8 63 George Russell MERCEDES  +34.250s 1
9 23 Alexander Albon WILLIAMS MERCEDES  +34.567s 0
10 81 Oscar Piastri MCLAREN MERCEDES  +42.403s 0
11 31 Esteban Ocon ALPINE RENAULT  +44.986s 0
12 3 Daniel Ricciardo ALPHATAURI HONDA +45.509s 0
13 14 Fernando Alonso ASTON MARTIN ARAMCO MERCEDES  +49.086s 0
14 22 Yuki Tsunoda ALPHATAURI HONDA +49.733s 0
15 27 Nico Hulkenberg HAAS FERRARI  +56.650s 0
16 77 Valtteri Bottas ALFA ROMEO FERRARI +64.401s 0
17 24 Zhou Guanyu ALFA ROMEO FERRARI  +67.972s 0
18 20 Kevin Magnussen HAAS FERRARI  +71.122s 0
19 2 Logan Sargeant WILLIAMS MERCEDES  +71.449s 0
NC 18 Lance Stroll ASTON MARTIN ARAMCO MERCEDES 16 DNF 0

Start molto aggressivo da parte di Verstappen che partendo primo dalla parte sporca del tracciato riesce a mantenere la posizione sull’ottimo spunto al via di Leclerc che si è visto chiudere la porta in faccia dall’attuale campione del mondo; intervento regolare considerando che si è verificato alla partenza. L’ aggressività di Max ha fatto sì chela traiettoria di Leclerc nell’affrontare la prima curva non  sia stata ottimale dando la possibilità ad Hamilton di raggiungere il secondo posto.

Gara quindi compromessa per il ferrarista con il numero 16, il quale poteva regalarci con molte probabilità una splendida battaglia con Hamilton, anche se bisogna ricordare che Charles aveva un passo gara inferiore rispetto a Lewis, ma abbiam visto come la Ferrari era forte in uscita di curva e sui rettilinei rendendo così difficile un ipotetico sorpasso. A conferma di ciò basta vedere l’ottimo lavoro di difesa svolto da Carlos Sainz su Russel che gli ha assicurato un sesto posto, il massimo che poteva ottenere in seguito alla scelta di partire con gomma rossa su una pista con elevato degrado.

Alto degrado sulla SF-23 soprattutto rispetto a McLaren, Norris aveva raggiunto Leclerc nel finale della sprint mettendo così a repentaglio la terza posizione ottenuta dal ferrarista.

La Ferrari in gara risulta essere la quarta forza dopo Red Bull, Mercedes e McLaren; allo stesso tempo i risultati ottenuti vanno anche sopra le aspettative previste considerando la tipologia di circuito.

Male per Russel che fa un ottimo sorpasso ma irregolare ottenendo così una penalità di 5 secondi e non riuscendo poi a superare Sainz nel finale di gara.

La gara nel complesso si è rivelata abbastanza monotona e noiosa caratterizzata da pochi colpi di scena; ottimo il sorpasso di Ricciardo ritornato in grande forma.

Gara

Ordine di arrivo:

1 Max VERSTAPPEN Red Bull  2
2 Lando NORRIS McLaren+10.730 2
3 Carlos SAINZ Ferrari+15.134 2
4 Sergio PEREZ Red Bull Racing+18.460 2
5 George RUSSELL Mercedes+24.999 2
6 Pierre GASLY Alpine+47.996 2
7 Lance STROLL Aston Martin+48.696 2
8 Yuki TSUNODA AlphaTauri+74.385 3
9Alexander ALBON Williams+86.714 2
10 Logan SARGEANT Williams+85.827 2
11 Nico HULKENBERG Haas F1 Team+87.314 2
12 Valtteri BOTTAS Alfa Romeo+95.242 2
13 Guanyu ZHOU Alfa Romeo1 L 2
14 Kevin MAGNUSSEN Haas F1 Team1 L 2
15 Daniel RICCIARDO AlphaTauri1 L 2
RIT Fernando ALONSO Aston Martin
RIT Oscar PIASTRI McLaren
RIT Esteban OCON Alpine
SQ Lewis HAMILTON Mercedes
SQ Charles LECLERC Ferrari

Partiamo con la notizia più clamorosa della giornata che riguarda la squalifica delle vetture 44 e 16 rispettivamente di Lewis Hamilton e Charles Leclerc. Una squalifica dovuta ad alcune irregolarità riscontrate sul fondo da parte degli ispettori FIA in merito all’eccessivo consumo dello splitter (pattino sottostante la vettura). Per regolamento sappiamo che l’usura di questa componente a seguito della gara non può eccedere la dimensione di 1 millimetro. La colpa non è da attribuire ai piloti ma sicuramente agli ingegneri delle due scuderie in lotta per il secondo posto costruttori, i quali hanno deciso di mettere in pista una macchina più bassa di quanto avrebbero dovuto con il fine di ottimizzare le prestazioni della macchina. Responsabilità che ricade anche sulla FIA che impone il rispetto di regole che compromettono l’ottimo lavoro svolto dai piloti con la squalifica dalla gara; responsabilità che si aggrava nel momento in cui si considerano le caratteristiche del tracciato di Austin (pieno di irregolarità del manto stradale) e il weekend lungo con la sprint race. Un’altra critica alla FIA è sicuramente la tipologia di controllo che effettua, ossia un controllo a campione che non consente di individuare le irregolarità di tutte le vetture, mettendo a repentaglio la gara di soli alcuni piloti.

Un tema importante riguarda la questione strategie (a prescindere dalla squalifica): in questa gara non sono mancati gli errori, in termini di strategie, da parte delle principali scuderie. Abbiamo visto una Mercedes che ha ritardato di troppo il pit-stop di Hamilton facendo perdere l’occasione di arrivare primo, e una Ferrari che poteva ottimizzare meglio il bottino con Leclerc.

Anche la McLaren poteva agevolare Norris su una strategia di due morbide e una sola dura decidendo invece di utilizzare le due gomme dure nel secondo e terzo stint.

In fin dei conti per la Ferrari non è andata poi così male perdendo soltanto pochi punti su McLaren (pochi grazie al problema di Piastri a inizio gara) e guadagnandone addirittura su Mercedes in seguito alla squalifica dei due piloti.

Ottima la gara di Aston Martin e Haas con Stroll che raggiunge la settima posizione, peccato per il suo compagno di squadra Fernando Alonso costretto al primo ritiro stagionale. Si ricorda che sia Haas che Aston Martin sono accumunate dal fatto che hanno modificato il setup in regime di parco chiuso e sono partiti dalla pit lane, strategia che si è rivelata efficace rispetto ai pessimi risultati ottenuti in qualifica.