L’amplificatore Vaia: dalla distruzione alla bellezza

Costruito con il legno degli alberi abbattuti è un gioiello di design e acustica

di Michele Anesi

 

La storia di Vaia la conosciamo tutti: un anno fa una tempesta di proporzioni mai viste prima si è abbattuta sul nord-est Italia radendo al suolo migliaia di ettari di boschi. Il nostro Trentino è stato parzialmente sfregiato dalla violenza del vento che ha atterrato, in tutto, circa 43 milioni di alberi come fossero spighe di grano, cambiando così i connotati del paesaggio.

Il trentino Federico Stefani, scosso da ciò che era successo, ha voluto scuotersi di dosso l’impotenza che attanagliava i suoi coetanei e, con determinazione, ha saputo vedere e concretizzare un’opportunità dove gli altri vedevano solo distruzione. E’ così che, assieme a due amici, ha fondato Vaia, una startup con un obiettivo chiaro: “realizzare oggetti utili sia all’uomo che alla natura, implementando un modello di business attento non solo ai bisogni delle persone, ma che metta al centro la natura e il territorio. La sostenibilità economica per Vaia esiste nella misura in cui la sostenibilità ambientale è il risultato diretto della nostra attività d’impresa”

Questa vision si è concretizzata nella realizzazione di un amplificatore passivo assemblato con il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta. Un oggetto di design che, dando voce alla natura, allo stesso tempo dà un senso al legno abbattuto e aiuta a ricostituire l’equilibrio dell’ecosistema esistente prima del disastro ambientale. Il ricavato, infatti, viene equamente diviso tra gli artigiani che si sono occupati della lavorazione del cubo, la startup e le azioni di riforestazione. Per ogni cubo venduto verrà piantato un albero: si crea così un circolo produttivo sostenibile, in cui uomo e natura si completano a vicenda

L’amplificatore è un prodotto affascinante ed evocativo: passato dal silenzio contemplativo dei boschi al boato catastrofico dell’uragano in pochi minuti, è un oggetto che incita ad essere preso in mano, annusato, osservato. Le venature del legno, gli intagli, il profumo si mescolano alla sua sorprendente capacità di amplificazione per creare una miscela che rapisce. Non solo bello, quindi, ma anche straordinariamente efficace.

Un modo per gratificare giovani che fanno impresa, per sostenere l‘economia circolare, per prendersi cura dell’ambiente

Il successo di questo prodotto è stato certificato pochi giorni fa anche dal Muse, che ha ricevuto in regalo il cubo numero 1000. La Stampa e molti altri media locali e nazionali hanno parlato con interesse e curiosità della startup Vaia e delle idee che fanno da fondamenta a questo progetto. Progetto che, a detta di Federico, Paolo e Giuseppe non vuole limitarsi a essere una risposta estemporanea ma diventare una filosofia di vita, oltre che imprenditoriale, capace di esistere anche nel futuro. “Oggi usiamo gli alberi del Nordest Italia, domani recupereremo altre risorse naturali, ridando loro dignità”

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