Le manie di onnipotenza della scienza sono note alle storia, tra manipolazioni genetiche e secoli positivisti in cui si è creduto che la tecnica e l'arte del costruire potessero avere la meglio sulla natura, il mondo scientifico ci riprova e lo fa partendo dall'Università di Trento. I dipartimenti di collina, uniti in un'unica battaglia, sfidano l'avversario più temuto dalla tecnologia: il tempo.
Martedì 29 e mercoledì 30 gli studenti di Povo vedranno le loro giornate sconvolte, vivranno le ventiquattro del martedì nella convinzione che si tratti di un giovedì e mercoledì convinti che si tratti di venerdì. Non avete capito cosa vuol dire? Poiché a causa di ponti e festività varie si perdono consecutivamente tre giovedì e venerdì di lezione ma solamente un martedì e mercoledì, nei giorni del 29 e del 30, per pareggiare i conti e compensare lo squilibrio, si seguiranno gli orari che sarebbero previsti per il giovedì e il venerdì. Questo provvedimento, seppur molto sensato, ha creato qualche disagio a studenti e professori che hanno trascorso le ultime giornate a ripete frasi del tipo “No, aspetta..martedì è giovedì quindi finisco alle ore..” oppure “Ma io mercoledì finisco lezione prima perché in realtà è venerdì!” cercando di metabolizzare questo scambio cronologico. Ce la faranno i nostri eroi?
Studiare A Trento n°653