di Michele Citarda
È la vigilia di Natale e nell’ambiente universitario trentino a tenere banco è solo una notizia: la coalizione UDU-UNITiN si è spaccata.
Sono circa le 19 di giovedì scorso quando sulla pagina facebook di UDU Trento compare un post dai toni chiarissimi: “la nostra avventura politica con UNITiN si ferma con oggi”. Si legge di fiducia tradita, contrattazione fine a se stessa e di volontà di fare opposizione sana e critica. Destinatari del messaggio sono la comunità studentesca tutta e, soprattutto ed ovviamente, UNITiN la cui risposta arriva verso il pomeriggio di ieri sempre via social (testi completi sul fondo). Una risposta che non nasconde dispiacere, preoccupazione e che continua comunque a tendere una mano verso ormai gli ex compagni di coalizione e che segnala il “defenestramento” dei membri di UNITiN dalle pagine di rappresentanza social condivise con UDU durante la campagna elettorale.
Abbiamo raggiunto Sofia Giunta, presidente di UDU Trento che ribadisce la linea del post social: “Abbiamo deciso legittimamente di mettere la parola fine a questa coalizione perché abbiamo pensato fosse giusto riconoscerne i suoi limiti, ovvero il fatto che già da tempo la tensione fosse alta all'interno della lista, al di là dei buoni risultati ottenuti dalla rappresentanza da ambo le parti”. Luca Bocchio di UNITiN si definisce preoccupato: “La mia paura è che facciano opposizione fine a se stessa. A perderci è la comunità studentesca. Non ce lo aspettavamo minimamente”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato alla rottura, infatti, si è verificata con riguardo all’elezione del Consiglio degli Studenti e il suo neo-Presidente Edoardo Meneghini (eletto con 5 schede bianche, presumibilmente quelle dei membri di UDU).
Ci racconta Masseo Purgato, membro del Senato Accademico tra le fila di UDU: “all’interno della coalizione non sono stati accettati i nomi da noi proposti da inserire in tale organo, portando giustificazioni che la nostra associazione stessa non ha ritenuto sufficienti. È chiaro che una condivisione delle persone fosse legittima, ma poi spetta a ciascuna associazione valutare quali propri rappresentanti eletti siano più competenti per questo ruolo, e in caso di valutazione errata sarà l’associazione a prendersene la responsabilità”. Replica Luca Bocchio: “la lista è una sola e le valutazioni sulle candidature sono state fatte in modo condiviso. La responsabilità è della lista che si è presentata unita alle elezioni di fronte agli studenti. Siamo sempre stati aperti a valutazioni (e, perché no, veti qualora ce ne fossero) sulle nostre candidature, convinti che una condivisione larga e sincera fosse il presupposto essenziale per un lavoro di rappresentanza unita”.
I dubbi sulle cause che hanno portato UDU a questo strappo rimangono e sicuramente nelle prossime settimane interverranno sviluppi che chiariranno il quadro. Entrambe le liste rassicurano la comunità studentesca. Ribadisce infatti sempre Sofia Giunta che “tale buon operato continuerà, e a differenza di quello che si vuole far credere, nel merito delle questioni si continuerà a lavorare come sempre fatto, sui singoli temi, senza danneggiare la comunità che ci ha eletti”. La tensione e la preoccupazione per un mandato che è appena cominciato e questa spaccatura ricordano inevitabilmente la storia della sinistra italiana degli ultimi anni. A questo proposito sempre Bocchio invita “a non giocare a fare i politici” ma la sensazione è che ormai la scelta sia irrevocabile.
Insomma, un Natale che a Trento, perlomeno guardando alla rappresentanza studentesca, si vivrà tutt’altro che all’insegna del “siamo tutti più buoni”. Nel frattempo, la redazione di Sanbaradio vi augura buone feste!
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IL POST DI UDU (20.12.18)
Oggi, con la prima seduta del Consiglio degli Studenti, cominciamo a tutti gli effetti la nostra avventura completa agli organi maggiori, e la cominciamo con l’integrità e la passione politica che ci hanno sempre contraddistinto. Abbiamo infatti deciso definitivamente di ritagliarci la nostra indipendenza politica, riflettendo su noi stessi e costruendo realmente il nostro modo di fare rappresentanza e di lavorare per gli studenti. Siamo sempre stati molto trasparenti su questo, e non abbiamo quindi paura di dirlo: la nostra avventura politica con UNITiN si ferma con oggi. La nostra non è sicuramente una scelta facile, e nemmeno la più vantaggiosa e numericamente parlando. Siamo convinti però, che esista un momento in cui, se la fiducia viene tradita, se il gioco politico comincia ad essere di contrattazione fine a se stessa, sia giusto fare un passo indietro (o in avanti, a seconda delle prospettive), mettendo dei punti fermi. Continueremo, negli organi di governo, a lavorare in maniera costruttiva sui temi che ci hanno visto in sintonia in questi anni, ma riteniamo che sia necessario, oggi più che mai, avere uno spirito di opposizione sana e critica, e per farlo, dal nostro punto di vista, è giusto essere indipendenti. Viviamo in un’epoca che ci impone di non essere neutrali, e dove necessario, non avere paura di affermare con forza i nostri valori, senza rimanere incolori, senza scendere a compromessi. Scegliamo di essere parziali, scegliamo di prenderci la nostra responsabilità di fronte alla comunità studentesca, scegliamo la sinistra universitaria. Perchè saremo sempre dalla stessa parte, quella degli studenti.
LA RISPOSTA DI UNITiN (23.12.18)
Premessa: questo post nasce dopo aver letto quanto scritto recentemente nei nostri riguardi dai ragazzi di Udu Trento. Non ce la facciamo a lasciarci additare come traditori dal soggetto politico a cui abbiamo dato la nostra fiducia per anni e rimanere in silenzio.
Non è nostra intenzione usare parole contro quello che da due giorni, di colpo, si definisce il nostro avversario. Ci teniamo piuttosto a ribadire il nostro punto di vista su una rappresentanza unita, sperando che dall’altra parte questo possa stimolare una riflessione interna che conduca, piuttosto, a tornare a lavorare per gli studenti. Sentiamo la necessità di spiegare che qui non ci sono avversari, che questo non è un gioco e che, anche lo fosse, a perderci sarebbero l'intera comunità studentesca e le decine e decine di persone che si impegnano ogni giorno in nome della Rappresentanza.
A tutti coloro che ci hanno dato fiducia e a tutti coloro che rappresentiamo: ci teniamo a ribadire che noi di UNITiN, associazione studentesca trasversale fatta da 150+ persone e da 60+ rappresentanti in ogni dipartimento e organismo di governo dell'Università di Trento, abbiamo sempre lavorato, lavoriamo e lavoreremo, mettendo la nostra passione, il nostro impegno e la competenza accumulata negli anni al servizio degli studenti.
Vediamo nella rappresentanza unita, al di là di ogni pregiudizio ideologico e identitario, un valore aggiunto. Perché è quando diciamo che la rappresentanza unita propone la riforma per una tassazione più equa e progressiva che riusciamo ad ottenerla. Perché è quando diciamo che la rappresentanza unita propone la Libera Circolazione che riusciamo a viaggiare in tutto il Trentino a 50 euro l'anno. Perché è grazie a tutto questo che l'ANVUR ci premia anche per il "ruolo attivo e partecipativo degli studenti negli organi di governo" come primo ateneo italiano.
Siamo dispiaciuti dal fatto che questo lavoro di concerto, non senza intoppi, si sia concluso di colpo. Anni di rappresentanza congiunta dimostrano, non ci stancheremo mai di dirlo, che insieme si può fare molto di più: continueremo ad impegnarci in questa direzione, chiunque siano i nostri interlocutori.
Nei prossimi anni investiremo il nostro tempo e il nostro impegno per continuare a lavorare per tutti gli studenti. Qualche volta commetteremo degli errori, qualche volta non metteremo tutti d’accordo: ma lo faremo mettendoci sempre in discussione, preferendo il dialogo allo scontro.
P.S.: I rappresentanti che afferiscono alla nostra associazione sono stati eliminati dalla gestione delle pagine comuni di rappresentanza (nello specifico quelle di Giurisprudenza, Economia, Sociologia e Lettere), le quali sono state rinominate come pagine di Udu Trento. Stiamo cercando di capire se ci sia un senso razionale dietro questa mossa, o se si possa tornare a collaborare nei dipartimenti come si è fatto fin d’ora. Crediamo che i rappresentanti, una volta eletti, debbano essere i rappresentanti di tutti, senza pregiudizi.
(fonte immagine: unsplash.com)