Non è un paese per vecchi (ma per i massimo ventinovenni)

Di recente ho compiuto trent’anni. Bene, direte voi. Chi se ne frega, direte sempre voi. In effetti non è questo il punto. Il punto è che i miei amici mi hanno festeggiata, ed io stessa ho organizzato una bella festa, tema Hollywoodiano con tanto di red carpet. E' solo il giorno dopo che ho realizzato che non c’era proprio un bel nulla da festeggiare. E proprio voi, che un attimo fa vi stavate chiedendo quanto potesse interessarvi quanto stavo scrivendo, ora vi starete chiedendo perché non ci fosse nulla da festeggiare. Trent’anni non sono tanti, si è ancora giovani.

Appunto.

Giovani.

E invece no!

Per molti concorsi, bandi, enti, istituzioni, a trent’anni non sei più giovane.

Ogni volta vedo iniziative meravigliose alla quale vorrei partecipare ma poi incappo sempre nella riga che cita “max 29 anni”. E’ diventato il mio incubo, me lo sogno la notte.

Mi appare davanti agli occhi sotto forma di insegna luminosa lampeggiante “MAX 29 ANNI”.

E senti sempre tutti a parlare “dovremmo creare più iniziative per i giovani”, “facciamo qualcosa che coinvolga i giovani”, “i giovani sono il futuro”. Sì, i giovani sono il futuro, peccato che quando ci arrivano al futuro poi non c’è più niente. Puf! Sì, perché fra i 30 e i 60 anni, non si fa nulla. Se sei di età media e non appartieni a nessuna fascia di minoranza, il cosidetto “italiano medio”, sei tagliato fuori. L’unica cosa che puoi fare, è creare iniziative per i giovani.

Di iniziative per i giovani ce ne sono un sacco, fra concorsi indetti dalle scuole e università stesse, politiche giovanili, servizio civile e molto altro, ma per noi trentenni non si fa nulla.

Ecco, io non ci sto, io voglio fare tutte le cose che facevo qualche mese fa, quando “ero giovane”.

Quindi la mia proposta è quella di creare un progetto che abbia come clausola “MIN 30ANNI”. Toh.

Ma il nostro non è un paese per vecchi.

Trento.

Già.

(Antonella Fittipaldi)