Terra, fiori, piantine, palette e borse gialle. E' questo il kit necessario alla creazione delle piccole aiuole trasportabili da fare all'interno dell'evento "Aiuole Makers", durante il terzo pomeriggio del festival "Tutta mia la città", il ciclo di appuntamenti a via del Suffragio, che si propone come esperimento di rigenerazione urbana, per discutere (ma anche per fare cose molto concrete) sul tema della riapproprazione dello spazio pubblico.
Aiuole Makers propone ai cittadini, ai commercianti della via, ai passanti di prendere una borsa gialla, riempirla di terra e travasare delle piantine, creando così delle piccole aiuole da lasciare, a piacimento, lungo via del Suffragio.
Un momento di gioco a cui grandi e piccoli si sono prestati volentieri, mettendo le mani nella terra e creando piccoli giardini trasportabili, rendendosi così attori di un piccolo ma importante gesto.
Riarredare uno spazio con le piante significa infatti dire la propria opinione su dove si vorrebbe più verde, significa rispettare, prendersi cura di un luogo che (spesso distrattamente) si attraversa quotidinamante, significa abbellire la strada, viverla e sentirla propria. Significa, forse, anche sentirsi a casa in un posto che, proprio perchè pubblico dovrebbe essere di tutti, e allo stesso tempo di ognuno, ma che troppo spesso viene considerato di nessuno.
Un'idea, quella delle aiuole nelle borse, nata da una collaborazione tra gli organizzatori del festival e lo studio di architettura Analogo. Una sinergia che ha preso il via all'interno di "The Hub Trentino", dove realtà anche molto diverse tra loro lavorano insieme, condividendo uno spazio e un tempo che spesso dà vita a reti e scambi di opinioni e competenze che, come nel caso di Aiuole Makers, superano i muri degli uffici e popolano una via, portando per strada un virtuoso esempio di collaborazione e condivisione.