di Francesca Re
Abbiamo incontrato, a pochi giorni dal lancio del primo numero de l’Universitario, tre ragazzi componenti la redazione e l’associazione editoriale del nuovo giornale cartaceo che accompagnerà gli studenti dell’ateneo trentino nella loro vita universitaria.
Federico, studente di Sociologia, è il presidente dell’associazione editoriale, Daniele, di scienze storiche, è il direttore responsabile e Giulia, di giurisprudenza, è una delle redattrici.
Come è nato l'Universitario?
F: È una domanda molto difficile. Chiaramente la genesi è stata abbastanza lunga. Tutto è iniziato l’anno scorso quando mi è venuta l’idea di lanciare un giornale degli universitari. Mi sembrava una mancanza il fatto che non ci fosse un giornale cartaceo: ho iniziato a lanciare l’idea ad alcuni compagni di corso e abbiamo iniziato a ragionarci. Il periodo dell’anno, poi, non ci ha permesso, purtroppo, di iniziare. Con il nuovo anno accademico, invece, abbiamo potuto cominciare a fare le prime riunioni: all’inizio eravamo quattro – cinque, poi si è aggiunto Daniele (il direttore responsabile, ndr), poi altri e, dopo aver definito un nome, abbiamo deciso di lanciare il progetto pubblicamente. Alla prima iniziativa, dal nulla, ci siamo ritrovati quaranta persone: una sorpresa grandissima. Di lì in avanti, ogni volta, il gruppo è andato aumentando. Noi abbiamo costituito un’associazione editoriale per poter editare il giornale e, nel giro di un mese abbondante, siamo già a più di 150 iscritti.
Giulia, tu sei una redattrice e collaboratrice di questa testata. Come mai hai deciso di partecipare?
G: In realtà ho conosciuto il progetto un po’ per caso. Mi sono trovata subito d’accordo con l’idea che ci fosse un po’ una mancanza nella realtà trentina di un giornale cartaceo universitario, o comunque di un qualcosa che desse la possibilità ai giovani di scrivere e di esprimersi. Ho sempre avuto la volontà di scrivere e quindi sono entrata nel progetto con molto entusiasmo. Il gruppo mi è piaciuto moltissimo: siamo tutti ragazzi con una gran voglia di fare, di costruire qualcosa, di impegnarsi in un progetto che veramente è partito da niente, da un’idea, e oggi stiamo per pubblicare il primo numero, abbiamo depositato la testata e quindi siamo molto contenti.
Daniele, invece, è il direttore responsabile. Come mai la scelta di puntare sul cartaceo? È solo cartaceo l’Universitario?
D: No, non solo cartaceo: c’è una parte importantissima, che è quella della redazione web. Effettivamente la nostra è stata una scelta un po’ in controtendenza. Sappiamo che la situazione dei giornali cartacei è piuttosto tragica, però noi vogliamo credere anche nell’aspetto romantico del giornale e del giornalismo. Avere tra le mani un prodotto che sappia di carta, credo sia comunque indispensabile. Poterlo fare attraverso l’appoggio di studenti universitari credo possa essere ancora più interessante. Quello che vogliamo portare avanti è anche una certa cultura per il giornalismo. Lo facciamo, anche, puntando sul cartaceo. D’altra parte sappiamo che il web ci permette di spaziare veramente a 360 gradi, quindi approfondire argomenti anche in maniera diversa. La nostra idea è quella di cercare di puntare su entrambi gli aspetti del giornalismo attuale.
C’è una linea editoriale già definita? Che tipo di contenuti ci dobbiamo aspettare?
D: La linea che ci siamo dati è abbastanza ambiziosa: non ci siamo posti dei limiti troppo ferrei. Noi partiamo dall’idea che siamo studenti universitari, ma abbiamo comunque delle competenze che ci permettono di guardare anche all’attualità, magari in maniera diversa. Quello che ci interessa è produrre un giornale degli universitari per gli universitari e raccontare il punto di vista degli studenti rispetto a quanto ci accade attorno. Da una parte tratteremo l’attualità, e lo faremo sia per quanto riguarda l’attualità locale, sia per quanto riguarda quella nazionale e internazionale; poi ci occuperemo di ricerca e divulgazione, e quindi di contenuti simil-accademici, pur con uno stile giornalistico e quindi non prettamente accademico; ci sarà, infine, una parte più dedicata alla cultura e al tempo libero, e quindi anche allo sport.
Dopo una fase di confronto e preparazione siete pronti alla prima uscita.
F: Sì, siamo pronti alla prima uscita. Il 12 (aprile, ndr) ci sarà l’evento di lancio che sarà caratterizzato da due parti principali: in una prima parte, dalle 17:30 al Dipartimento di Sociologia presso l’aula Andreatta, faremo questa presentazione del giornale, del percorso di nascita, ma soprattutto dei contenuti, del formato, degli strumenti che andremo ad utilizzare, insomma una vera e propria presentazione pubblica. Nella seconda parte, con lo stile che più ci contraddistingue, ovvero uno stile molto gioioso, divertente. Avremo quindi un momento conviviale al portico.
G: Esatto, sarà un momento informale, in cui faremo un aperitivo tutti assieme, anche per festeggiare il vero inizio di questa avventura nuova.
D: Anche una forma di ringraziamento. Noi siamo partiti in quattro e oggi siamo un gruppo di persone che fanno tutto in forma di totale volontariato. È una sorta di lavoro portato avanti con entusiasmo di giovani universitari che credono in questo progetto e stanno investendo il loro tempo libero oltre lo studio, gli esami e le lezioni per portare a casa questo obiettivo.
Anche a livello economico il sostegno viene dall’associazione?
F: Abbiamo fondato l’associazione proprio perché potesse essere lei a gestire i finanziamenti e raccogliere i fondi. All’inizio ci appoggeremo all’Opera Universitaria, poi puntiamo, più avanti, ad essere indipendenti e poter contare sulle nostre gambe.
G: Stiamo già cercando delle soluzioni alternative: magari piattaforme di raccolta fondi online, di crowdfunding, che permettono di presentare il progetto, che secondo noi è molto valido, e vedere se le persone vogliono investirci. Anche per migliorare lo stesso giornale, ma anche per cercare di ampliare la tiratura, perché vorremmo che le copie cartacee fossero fruibili alla maggior parte degli studenti.
Come è possibile entrare nell’associazione? Dove si può trovarvi?
F: Ci possono contattare, prima di tutto, dalla nostra pagina facebook: è facile, si chiama l’Universitario. Tendenzialmente, a tutte le iniziative che facciamo, mettiamo sempre un banchetto per il tesseramento. Ma anche gli eventi delle diverse sezioni dell’associazione sono sempre aperti, in modo da coinvolgere tutti gli studenti che fossero stati interessati, anche a uno sola singola parte.
D: Poi, naturalmente il sito internet: luniversitario.it, che, in contemporanea al lancio del giornale cartaceo, sarà attivo e vedrà, oltre agli articoli, le indicazioni sul come trovarci e contattarci. (n.p.)