L’importanza di uscire dalla comfort zone

Intervista a Maciek presidente AIESEC Gdansk (Danzica)

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L'importanza di uscire dalla comfort zone
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Fa parte della serie

di Lorenzo Caoduro

La comfort zone è una condizione mentale di sicurezza, dove tutto è conosciuto e rassicurante, in cui ci si muove a proprio agio senza grandi cambiamenti. Eppure la magia, le grandi cose e la stessa vita cominciano fuori dalla propria comfort zone

Uno dei pilastri di AIESEC è proprio questo. Uscire dalla comfort zone, esplorare se stessi e scoprire il proprio potenziale è un mantra da ripetersi, continuando costantemente a mettersi in discussione.

AIESEC, l'organizzazione internazionale gestita dai giovani per i giovani, offre numerose opportunità per uscire dalla propria comfort zone. In questi giorni Maciek, il presidente di AIESEC Gdansk (Danzica), è venuto in Italia per prtecipare alla Conferenza Internazionale dei nuovi entrati che si terrà dal 10 al 12 novembre in provincia di Bergamo. Inoltre è passato a trovare il comitato di AIESEC Trento, noi di Sanbardio siamo andati a fargli qualche domanda.

 

Qual è la sensazione più difficile di uscire dalla comfort zone e perché dovremmo partire con un progetto di AISEC?

Penso che la maggiore difficoltà in quanto esseri umani sia l'aver paura di andare fuori dalla propria comfort zone, perché richiede uno sfrzo di fare qualche cosa che solitamente non siamo abiuti a fare. È naturale che se non conosciamo qualche cosa ne abbiamo paura. Sul perché dipende anche dalla durata del progetto a cui vorresti partecipare e delle molte cose che potresti fare. Impari sempre qualch cosa di nuovo, hai l'opportuità di guidare workshop per studenti e confrontarti con culture differenti con cui non ai avuto a che fare prima. Per esempio io sono arrivato qui in Italia da una settimana, e potresti pensare che la Polonia è una nazione europea tanto quanto l'Ialia, e potremmo quindi avere la stessa cultura, ma in realt non è così. Ci sono tantissime differenze anche su come viene sturturata la giornata  o  per esempio come comincia. Per questo ogni giorno si possono imparare cose diverse sulla cultura di un'altra nazione.

La Polonia cosa può offrire agli sudenti italiani o a coloro i quali decidono di partire nei progetti di AIESEC?

I progetti che stiamo portando avanti girano attorno alla qualtà dell'educazione per esempio, quindi cercare di portare la propria esperienza di insegnamento e portare un cambaimento nei metodi in Polonia, o semplicemnte insegnare l'italiano, l'inglese, o la cultura della tua nazione ai bambini. Cè uno scambio reciproco perché non solo la persona insegna qualche cosa a chi gli sta attorno ma può imparare molto dalle persone che incontra in queste esperienze. La Polonia in particolare può offire una Storia interessante, e si possono visitare molti bei posti, infatti molte persone non conoscono una delle bellezze della nostra nazione come la prospettiva architettonica di ogni città che si differenzia l'una dalle altre. Abbiamo paesaggi naturali variegati che si estendono anord e a sud e tutti sono facilmente aggiungibii tramite treno.  

Qual è il tuo obiettivo più difficile che hai ragiunto in qualità di presidente di AIESEC?

Penso che non sia un enorme obiettivo, ma per me in qualità di presidente di AIESEC Polonia è moto importante. Ed è quello di essere il Leader di un team di 9 persone per un anno. Credimi non è facile guidare un team del genere e far sì che tutte le persone all'interno del team stiano bene,ma anche che riusciamo a raggiungere gli obiettivi prefissati. Penso che stia andando abbastanza bene e sono fiero di come il team si stia comportando, ma per dirti davvero se ho raggiunto questo obiettivo dovresti aspettare ancora tre quattro mesi. COmunque sia guidare questo gruppo e lavorare con persone di nazionalità differenti è un'esperienza che mi ha accresciuto molto come persona.

Ringraziando Maciek per le sue parole, ricordiamo che "per avere risultati mai avuti occorre fare cose mai fatte". E voi vorreste uscire dalla vostra comfort zone?  

english version

What is the most difficult sensation for exit from our comfort zone? And Why we have to leave with an AIESEC project?

I think the most difficult part is that we are basicallyas human being scared of going out from our comfort zone because it requires doing somthing you never did before. It's natural that if we don't know something we are scared about it. In AIESEC projects you are costantly learning something new. Projects give you the opportunities to delivering workshops for students or confront with diferent culture that you never experienced  before. For example I came in Italy one week ago and youcould think that if we are two europeans countries  that maybe the clture is similar, but actualy it's not at all. You can learn evey day a lot this kind of experiences.

What Poland could offer to italian students?

All the projects that we are running, are shaped around the issue that currently we ave in the country. So you as italian person could come to Poland and work on the quality of educaton in Poland and compare how you are teaching or learning in school in Italy and try to change something in the way how we are doing in Poland. Or simply teach kids english italan or about italian culture. What we can learn from you, you could learn from us, for example what is our culture and our Hisory. Also you can visit a lot of beautiful places, the city are very different from each other and you could visit a lot of beautifu places from nature perspective, and they are not so far, you can go from North to South in 6-8 hours by train.

What is the most difficult goal that you achieved in the role of president AIESEC Poland?

I think that maybe it's not the huge goal, but for me it's important. Because as president I'm leading a team of nine people for one year. Believe me it's not easy to lead such a team and assure that all the member of the group feel good but also achive the goals. So far it's going pretty well and i'm proud how my team is shaped right now. To tell if I achieved my goals or not i need more three or four months, but it's something that develop me a lot as a person to lead this people and work with people from different country and culture and it's simply beautiful.