Ad un anno dal conseguimento del titolo di dottore magistrale, un laureato italiano guadagna in media 1.013 Euro netti al mese (fonte: Almalaurea, Indagine sui Laureati 2013), dato che nasconde un enorme divario di genere, dal momento che le donne dichiarano un reddito di appena 887 Euro, contro 1.171 Euro per i soggetti di sesso maschile. Per chi diventa dottore magistrale a Trento, le cose vanno leggermente meglio: il guadagno mensile netto ad un anno dal titolo è di 1.162 Euro e la forbice tra i generi è lievemente più chiusa (1.077 Euro contro 1.252).
Allo stesso tempo, dobbiamo considerare che questi dati riferiti ad un collettivo molto ampio potrebbero risentire, ad esempio, del fatto che un numero maggiore di maschi sceglie di frequentare facoltà che danno titoli più “spendibili” sul mercato del lavoro. Che cosa succede, allora, disaggregando il collettivo in base alla facoltà frequentata? In verità, il divario si conferma in alcune facoltà (ad Economia, ad esempio, il guadagno mensile netto è di 1.325 Euro per i maschi contro i 1.195 per le donne; a Giurisprudenza di 1.240 Euro contro 957; ad Ingegneria di 1.307 contro 1.054; a Scienze 1.263 contro 905), in altre c’è una sostanziale parità tra i generi (a Lettere, ad esempio, gli uomini guadagnano 1.037 Euro contro i 998 delle donne; a Sociologia sono leggermente in testa le ragazze, con 1.078 contro 992), mentre completamente capovolta è la situazione a Scienze Cognitive, dove la retribuzione è di 993 Euro per le donne contro 455 della componente maschile.
Il divario rimane pressoché confermato a 5 anni dal conseguimento del titolo di dottore magistrale: in questo caso, a guadagnare di più è chi ha fatto Ingegneria, (maschi: 1.798 Euro; femmine: 1.393), seguito da Scienze (dove il divario tra generi si fa abissale – maschi: 1.788 Euro; femmine: 1.260); Economia (maschi: 1.776 Euro; femmine: 1.423); Scienze Cognitive (dove si mantiene l’inversione già registrata ad un anno dal titolo – femmine: 1.521; maschi: 1.209); Lettere e Filosofia (maschi: 1.376 Euro; femmine: 1.261); Sociologia (dove c’è una differenza irrisoria tra i generi, per una media di 1.211 Euro) ed infine Giurisprudenza (maschi: 1.290 Euro – femmine: 1180).
Dati che confermano, anche nel lungo periodo, l’esistenza di un notevole divario nelle retribuzioni in base della facoltà scelta e che, soprattutto indicano come rimanga ancora molta strada da fare per superare il divario tra generi.
Se, dunque, i giovani sono considerabili una “risorsa sottoutilizzata” nel mercato del lavoro, per le giovani donne la situazione si fa ancora più critica. La via della ripresa passa probabilmente anche per il superamento di questo impasse.
(di Benjamin Dezulian)
Prima puntata: Almalaurea premia Trento
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