di Cristina Degli Agli
"Mi hanno portato via la bicicletta!". Quante volte abbiamo sentito ripetere o abbiamo dovuto esclamare tale frase di fronte ad uno spiacevole evento che ha visto coinvolto il nostro mezzo a due ruote?
Ogni anno vengono rubate milioni di biciclette e ben poche vengono ritrovate. La soluzione arriva direttamente dall’Università di Trento.
Tre ricercatori dell’Ateneo, il russo Ivan Minakov e i bielorussi Uladzimir Kharkevich e Nadya Bobova, hanno progettato “Kissmybike” ovvero un moderno e innovativo sistema di allarme satellitare posizionato sotto la sella o nel telaio della bicicletta che permette di segnalare il furto e di localizzare il veicolo per una settimana.
Ultracompatto, ultraleggero e duraturo (basta una ricarica all’anno) queste sono le caratteristiche dell’innovativo antifurto satellitare per biciclette.
La ricercatrice Nadya Bobova precisa «Oltre al prodotto offriamo anche assistenza per i proprietari delle biciclette nell’iter per il recupero legale del mezzo, fornendo loro numeri di emergenza, l’indirizzo dei commissariati più vicini e le informazioni tecniche necessarie per l’identificazione del veicolo nei verbali della polizia».
Considerata una delle 10 start up “open data” più innovative d’Europa si è aggiudicata un finanziamento di 100 mila euro dal programma di accelerazione europea, Finodex e vincitrice del Premio Dana Mechatronics nel concorso “D2T Start Cup” di Trentino Sviluppo nell’ottobre scorso. Ma non finisce qui! Sono in arrivo anche altri 70 mila euro di finanziamenti comunitari.
Immagine: kiss.mybike