Bassano del Grappa (VI) – Quando dici Salmo e Home Festival, si parla di garanzia di qualità. E la qualità e una notevole carica artistica si sono respirate sabato 19 novembre al LIV di Bassano del Grappa (VI), dove si è tenuta una delle tappe dell’Hellvisback Tour di Salmo, organizzato magistralmente dai ragazzi che da anni si occupano di uno dei migliori eventi musicali italiani: l’Home Festival di Treviso.
Un locale stracolmo, a scaldare il pubblico tre opening acts: Lethal V, Moova, Tokyo San & Dj MS. Tutti aspettano l’arrivo di Salmo. Di Salmo “ora tutti sanno il nome”. Dopo il successo gigante del suo album “Hellvisback” (disco di platino), pubblicato all’inizio del 2016, e del singolo di lancio “1984” (disco d’oro e 9 milioni di visualizzazioni su YouTube), il rapper sardo – all’anagrafe Maurizio Pisciottu, classe 1984 (per l’appunto) – non ha più bisogno di presentazioni. Lo dimostra il pubblico che va ai suoi concerti, variegato e stratificato come i suoi pezzi. Ragazzi giovanissimi freschi di superiori, ventenni con la passione per l’hip hop, universitari attenti a cogliere i riferimenti musicali e letterari delle sue canzoni. Persino le madri lo conoscono: “Ma è quello che è andato anche da Cattelan? Anch’io conosco il NO-ME, NO-ME, NO-ME” (Cit. Mia Madre).
È mezzanotte e mezza e sul palco sale Dj Slait. Ci pensa lui a caricare tutti i presenti prima dell’arrivo di Salmo. Il set è minimale: dj, batteria cassa dritta e voce. Salmo(LeBon) arriva ed è il delirio. Il live parte già con l’energia alle stelle con “Mic taser”, “Giuda”, “Io sono qui”. È sicuramente “Hellvisback” a farla da padrone nella scaletta del concerto.
Quell’uomo che proviene dritto da Olbia salta come un pazzo, snocciola barre alla velocità della luce, è preciso come un orologio svizzero, grazie anche al tiro dei due compagni di viaggio Dj Slait e Jacopo Volpe alla batteria.
È l’importanza data alla batteria ad impressionare soprattutto nella prima parte del concerto, dove si riconosce anche tutto l’amore di Salmo (e soci) per i Rage Against The Machine.
E poi tutto cambia e cominci a respirare basi blues e ti ritrovi ad immaginare Salmo accompagnato solo da chitarra e percussioni: ma per il momento resta solo un sogno di metà performance.
Arriva l’ora di “Don Medellín”, il singolo contenuto in “Hellvisback Platinum” e fatto uscire da Salmo un paio di giorni prima dell’evento. Un singolo un po’ western e un po’ “narcos” suonato (alla perfezione) per la prima volta live a Bassano.
La gente ormai è in fibrillazione totale, voci ormai roche tra canti e urla, spalle slogate dallo smartphone tenuto troppo alto, sudore allo stato puro. Ma l’attesa è ripagata da una “1984” recitata da Salmo appeso sulle casse dell’impianto e attorniato dall’intero pubblico. E poi la chiusura e i ringraziamenti dovuti.
Un’ora e mezza tirata, senza prendere fiato.
E mentre è in uscita la seconda traccia tratta da “Hellvisback Platinum”, ovvero "Title?" feat. Nitro e Axos, non possiamo fare altro che tornare a casa da Bassano contenti di aver ascoltato un professionista vero, uno che non ha paura di mandare a fanculo tutti e poi sorridere o di citare contemporaneamente Orwell e Maradona, stratificando musicalmente e testualmente miliardi di riferimenti.
Uno che è già diventato un’istituzione non solo per i trentenni intossicati dopo tanto giocare al Crystal Ball (come me), ma anche per i quindicenni di oggi, sperando che si impegnino a leggere tra le righe. Uno che già sta facendo la storia dell’hip hop italiano (“ma dopo i Sangue Misto”).
Foto Live “Sanbaradio in viaggio”: Daniele Merz
Video: “Don Medellín” (Salmo feat. Rose Villain) – “Hellvisback Platinum”