di Elisa Fratton
Venerdì scorso, alla luce del tramonto visto dalla Bookique, è tornata in scena a Trento la compagnia dei Tournée da Bar. Abbiamo avuto l'occasione di confrontarci con Davide Lorenzo Palla, ideatore e fondatore della compagnia.
Per chi c'era e per chi s'è perso lo spettacolo, questo è quello che abbiamo scoperto in più sul loro conto.
Voi vi definite "moderni menestrelli". Ma cos'è esattamente Tournée da Bar? Qual'è la filosofia di questo nuovo format teatrale?
Tournée da Bar è una giovane impresa culturale che porta i grandi classici del teatro al bar. Andiamo alla ricerca di un nuovo pubblico da far appassionare al teatro, all'arte scenica ed alla bellezza dei grandi classici della letteratura. C'è chi la definisce una operazione di giocosa divulgazione culturale, chi ne parla come una audace impresa che è stata in grado di posizionarsi su tutto il territorio nazionale per l'efficacia delle proprie azioni di Audience Development e Audience Engagement, chi pensa che siamo un gruppo di attori che si è inventato qualcosa e chi crede che facciamo solo del buon intrattenimento culturale da bar. Secondo me in realtà siamo solo una realtà che sta cercando di riportare il teatro in mezzo alla gente rendendo nuovamente l'arte scenica popolare e partecipata ed abbattendo le barriere d'accesso al teatro con la speranza di portare domani all'interno dei teatri quante più persone possibile.
E che tipo di studio c'è dietro una vostra performance?
Nei nostri spettacoli cerchiamo sempre di alternare il comico al drammatico e di avere momenti in cui è possibile seguire lo svolgersi della vicenda, altri in cui è possibile godere della musica suonata dal vivo ed altri ancora in cui andiamo a coinvolgere ed attivare direttamente il pubblico presente ai nostri eventi. La preparazione prevede un tempo di analisi, uno di scrittura e poi un po' di prove per mettere in forma il materiale che è stato creato. La fase finale di creazione però avviene sempre di sera davanti al pubblico. I nostri spettacoli crescono molto durante le serate con il pubblico. Tendenzialmente nel far questo e nel giocare con l'immaginazione e la fantasia cerchiamo sempre di essere molto rispettosi del classico trattato e di seguire Shakespeare ed il percorso da lui tracciato immaginando come potesse essere raccontato all'interno del Globe Theatre (luogo che a dirla tutta all'epoca con ogni probabilità era più simile ad un moderno bar che non ad un teatro per via del caos, del rumore e della partecipazione attiva degli spettatori).
Raccontateci adesso qualcosa di più sul nuovo progetto che state portando avanti con la città di Bolzano, e che andrà in scena proprio in questi giorni. Cos'è "Shakespeare Liscio"?
In questi giorni siamo in scena a Bolzano, in piazza Don Bosco con il progetto Shakespeare Liscio / La Balera. Se in genere portiamo spettacoli teatrali all'interno di bar e circoli notturni, in queste notti il Bardo risuonerà addirittura all'interno di una balera. Alterneremo brani shakespeariani con musica tutta da ballare. Accanto a noi sulla scena il gruppo "i virtuosi del carso" che si contenderanno con noi il palcoscenico ed il favore del pubblico tra un brano e l'altro. Il progetto prende vita da un'idea del teatro stabile di Bolzano e del direttore Walter Zambaldi, che da un paio d'anni a questa parte sta portando il teatro Fuori dai teatri con iniziative che coinvolgono diverse zone della città e vanno a portare il teatro a nuovo pubblico ed all'interno di luoghi informali ed inconsueti. Un progetto che noi sposiamo a pieno e che ci ha coinvolti sia lo scorso anno con una Tournée da Bar nelle periferie di Bolzano che in questa occasione con Shakespeare Liscio / La Balera. Siamo davvero felici di questa collaborazione perchè non capita spesso di trovare enti istituzionali e direttori di teatri così importanti che vengano a proporci progetti entusiasmanti e convincenti da un punto di vista culturale e poetico e con importanti ricadute sul sociale. Insomma secondo noi questa è la strada.
Il vostro lavoro si è quindi evoluto ed arricchito nel tempo? E per il futuro cosa avete in programma?
Al momento siamo al lavoro per organizzare le prossime Tournée sul territorio. Speriamo nel giro dei prossimi anni di aumentare il numero di serate di spettacolo. Aumentare il numero di spettatori, territori coinvolti e di partner istituzionali con cui progettare attività. Questa estate per la prima volta saremo in Puglia, Calabria e Sicilia e poi l'anno prossimo partirà un nuovo tour nazionale. Al contempo continuano le attività e collaborazioni con importanti teatri come il Teatro Carcano di Milano, il circuito teatrale Piemonte dal Vivo, Amat ed il teatro delle Marche per portare i nostri spettacoli sui palchi di tutta Italia. L'idea è quella di far promozione all'interno dei bar per poi riportare il pubblico all'interno dei teatri. Ci piace recitare da una parte e da quell'altra del palcoscenico ed andare alla ricerca di nuovi spettatori. Due gli appuntamenti che vi segnalo sul futuro: una serata all'interno del Castello Sforzesco di Milano con il nostro Mercante di Venezia (il 6 luglio all'interno del Cortile delle Armi) e poi il debutto nazionale del nostro nuovo spettacolo, Riccardo III, nella nuova stagione del Centro d'Arte Contemporanea Teatro Carcano di Milano (dall'8 all'11 ottobre).
Ultima domanda: la vostra rappresentazione che vi rappresenta di più?
Difficile rispondere a questa domanda. Tendenzialmente amo tutti gli spettacoli che abbiamo prodotto con Tournée da Bar. Forse però quello a cui sono più affezionato è Otello perchè è stato il primo passaggio a Shakespeare e la prima volta in cui ho affrontato il racconto di un grande classico del teatro applicando ad esso le metodologie del teatro di narrazione. Una modalità di messa in scena che sto sviluppando ed affinando negli anni e che mi sta regalando tanta soddisfazione. In più la storia di Otello tratta tematiche tristemente sempre attuali (il femminicidio purtroppo è un problema su cui tutt'oggi è necessario continuare a sensibilizzare) ed i personaggi che animano la vicenda sono caratteri che ogni attore sogna di interpretare per la complessità e le sfaccettature che li animano e li dominano. Come sempre il Bardo riesce a raccontare una storia che parla delle corde che muovono l'animo umano, che ci riguardano tutti e che risuonano sempre come attuali ed immortali.
Ringrazio ancora Davide Lorenzo Palla e la sua squadra per l'intervista che ci hanno concesso.
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