STARTmeUP: innovazione e gioventù nel mondo del lavoro

di Michele Citarda

Martedì 10 ottobre (ieri) si è tenuta in una gremita aula Kessler della facoltà di sociologia una conferenza dal contenuto alquanto all'avanguardia. Promotrice ed organizzatrice dell'evento è stata Elsa, l'European Law Student’s Association.

Si parlava di avanguardia. Tema su cui vari esperti hanno discusso era, infatti, quello delle tanto menzionate quanto mal conosciute Start-up. Ha aperto le danze Leonardo Russo, vice presidente dell'associazione che ha messo in rilievo la necessità di andare oltre il mero giuridico per toccare un tema dalle varie connotazioni. Obiettivo di fondo era quello di dibattere su un tema che dovrebbe essere legato a quello dell'università: il lavoro e, nella specie, in una delle sue declinazioni più recenti, quello appunto delle Start-up. Moderatore è stato Vittorino Filippas che ha introdotto i vari ospiti partendo da una wiki-definizione di Start-up. Prima ad intervenire Sara Lovato, esperta legale di Hit (Himpact Intelligence Trentino) che ha descritto la cornice legislativa del recente fenomeno imprenditoriale. Ha preso poi la parola Mattia Scapin, co-fondatore e responsabile marketing di Kopjra, Start-up operante nel settore dell'informatica e nella tutela dei diritti digitali. Interessante scoprire che il successo dell'attività di cui fa parte attualmente il giovane Start-upper è il frutto dell'unione di passioni e sacrifici. Un percorso partito non senza alcune prime battute di arresto ma che, col tempo, ha dato i suoi risultati. Interviene a questo punto Andrea Guarise, esperto in finanziamenti. Non bisogna, infatti, dimenticare che stiamo sempre parlando di business. Si parla, in questo senso, spesso di fondi, talvolta anche pubblici. Ciò non sorprende se le startup per essere considerate tali, devono rispondere ai requisiti di innovazione tecnologica e di gioventù (nel senso che questo tipo di società di capitali devono essere di nuova costituzione e avere un'età inferiore ai 5 anni).
Si è parlato anche della figura dell'avvocato che potrebbe assumere un ruolo decisamente non tradizionale. Le parole chiavi? Legaltech, smart contracts, blockchain e big data

Passando al lato dell'uditorio appare incoraggiante che "solo" metà degli intervenuti provenisse da  giurisprudenza. I membri di Elsa hanno quindi centrato l'obiettivo di superare quella autoreferenzialità nei confronti dei soli cultori del diritto che talvolta, anche per la natura delle cose contraddistingue il loro operato. È stata l'occasione per capire nei dettagli, a fronte anche dell'esperienza diretta dei partecipanti, un fenomeno di cui spesso si parla senza cognizione di causa. Elsa ha quindi colto nel  segno e si auspica che nella nostra sempre più vivace Trento vengano organizzati eventi di questo genere. Noi di Sanbaradio, potete scommetterci, ci saremo.