Dall’1 al 4 luglio al Teatro Sanbàpolis e a ingresso gratuito, sarà di scena la tredicesima edizione del Festival CinemaZERO, un festival dedicato al cinema “minore”, ovvero più libero, autonomo e indipendente rispetto al cinema che solitamente arriva nelle sale. Un festival che guarda al cinema artigianale in opposizione al cinema industriale che va per la maggiore.
L’edizione 2020, che ci troviamo a recuperare a metà 2021, è caratterizzata dalla retrospettiva sull’opera di RezzaMastrella, in cui sarà possibile vedere 3 lungometraggi – “Milano, via Padova”, “Troppolitani, Valle occupato” e “Samp” (del 2020, alla prima regionale) – un mediometraggio e un buon numero di cortometraggi scelti da Alberto Brodesco: un cinema coraggioso e raro, che va scoperto in sala. In questa scoperta ci accompagneranno proprio Antonio Rezza e Flavia Mastrella con due collegamenti in diretta streaming.
Ma Festival CinemaZERO è anche e soprattutto il concorso internazionale che ogni anno scova dei veri e propri gioielli della produzione iper-indipendente di tutto il mondo, che difficilmente è possibile reperire altrove o sulle piattaforme streaming.
In competizione quest’anno ci sono 16 opere, scelte fra le oltre 500 pervenute letteralmente da ogni angolo della terra. Si tratta di cortometraggi entro i 20’ di durata, tutti realizzati da singoli autori o da piccoli gruppi, in maniera artigianale, con una produzione ridotta all’essenziale. Vi si trovano documentari (si va dal deserto del Sahara al Perù), finzione, video-arte, animazione e tanti progetti di difficile definizione: lo spettatore curioso non potrà che restare sorpreso dalla qualità di questi film e dalla varietà dei linguaggi utilizzati. Quest’anno alcune opere selezionate fuori concorso saranno presentate in una sessione di approfondimento sull’animazione, domenica pomeriggio.
Se le quattro serate sono dedicate a RezzaMastrella e al concorso, le sessioni pomeridiane di venerdì, sabato e domenica offrono un ricco programma fuori concorso che merita l’attenzione del pubblico di qualsiasi tipo: ecco il bellissimo “Qué viva México!”, del grande regista sovietico Eisenstein, che negli anni ’30 ha girato alla scoperta del Messico; “La società dello spettacolo”, il film che Guy Debord ha tratto dal suo celebre libro omonimo; “American buffet” un disco di Marco Parente, figura di rilievo della scena indipendente italiana, da vedere oltre che ascoltare, spontaneamente definito ‘discometraggio’, una sorta di film al contrario in cui viene prima la colonna sonora e poi la regia; “Riot Holiday”, della serie Vagrant Holiday, il cui misterioso autore senza esitare un momento davanti alla possibilità di filmare ciò che vede, si muove fra manifestanti, auto date alle fiamme e negozi saccheggiati riprendendo tutto in soggettiva. Pur nell’eterogeneità della proposta, si parla sempre di “cinema zero”, radicale, indefinibile, e capace di assumere quelle prospettive sorprendenti che sfuggono al cinema industriale.
Pur nella propria dimensione internazionale, il FCZ mantiene una grande attenzione nei confronti del territorio e dei giovani. Anche in questa edizione al concorso principale si affianca il concorso SguardoZERO: un progetto parallelo del FCZ e di il Funambolo finalizzato alla produzione di corti realizzati secondo un’idea di “cinema zero” da under 30 del territorio trentino. La produzione di questi lavori è stata preceduta da un lungo processo aperto di formazione, a cui hanno partecipato oltre 40 persone. L’ultima fase, legata al concorso, ha visto la partecipazione di 10 under 30, di cui 6 partecipano alle proiezioni finali.
Sempre del progetto SguardoZERO fa parte “Nuove visioni di vecchi sguardi”, ovvero 6 film di montaggio realizzati nell’ambito di una collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino, che ha fornito la “materia prima”, ovvero alcuni rulli di filmini familiari del proprio archivio che i partecipanti hanno trasformato con la propria creatività.
Nella sessione del primo pomeriggio di domenica ci si concentra invece su due progetti legati al mondo della scuola: “Nel ventre della balena” è il progetto con cui Fondazione Caritro ha invitato gli studenti delle scuole medie a raccontare pandemia e lockdown con “film fatti in casa”: al FCZ arrivano le opere premiate e alcune altre meritevoli di attenzione; il Liceo Artistico “A. Vittoria” porta invece in sala il videoclip “Solo dettagli”, un progetto scolastico della classe 3E Audiovisivo e Multimedia.
Insomma, c’è molto da scoprire in questo piccolo festival che vive sulla curiosità del pubblico: chi si accontenta di ciò che siamo abituati a vedere, probabilmente non ne sente la mancanza, ma chi è in cerca di sguardi e parole differenti, dovrebbe dargli una possibilità.
Il programma completo del Festival CinemaZERO, organizzato dal collettivo il Funambolo, o trovate su: https://www.festivalcinemazero.it/programma/