Tournée da Bar. Il teatro torna alle sue origini

di Lorenzo Caoduro

 

Ai tempi della regina Elisabetta il popolo inglese affollava i teatri, li stipava quasi all'inverosimile; i nobili con ricchi mercanti, i poveracci con i poveracci. Il teatro non era solo il luogo dell'azione scenica, ma anche un luogo dove si poteva incontrare il mondo. Un teatro in particolare sulla Bankside del Tamigi che descrive quest'immagine appieno è sicuramente il Globe Theatre. Si racconta che la platea del Globe, rigorosamente tutta in piedi, era così coinvolta dalla scena recitata sullo Stage che piangeva, rideva ed interveniva con gli stessi attori.

Il vero lascito del più grande scrittore di teatro di tutti i tempi è proprio questa magia, la quale scaturisce solo attraverso la parola e l'immaginazione. Così tre giovani di Milano hanno deciso di seguire la loro più grande passione, e da un'idea pazza e un po' scanzonata, hanno deciso di portare il grande Shakespeare al bar. Nel 2015 con i loro giochi, i loro dialoghi e monologhi si sono aggiudicati il premio CheFare, portandoli all'attenzione di molti operatori culturali, facendo capire che il progetto potesse essere efficace per diffondere un'offerta culturale in luoghi caratteristici della quotidianità.

Tournée da Bar, questo il nome del progetto, ha fatto tappa in Trentino con due appuntamenti nella città di Bolzano, uno a Rovereto e due a Trento. Lo spettacolo andato in scena alla Bookique di Trento (12 Ottobre) è stato molto coinvolgente ed il pubblico, stipato in ogni angolo del bar, ha potuto ridere, piangere ed emozionarsi, mentre sul piccolo palco si andavano a sciogliere le vicende dei due innamorati più famosi della letteratura.

L'atmosfera ricreata è sembrata quella di un teatro non concentrato sul virtuosismo artistico ed estetico, ma sulla semplicità rappresentativa e sulle emozioni scaturite tramite l'utilizzo della parola. La Tournée, che si concluderà sabato 15 Ottobre presso il Caffè de la Paix, è riuscita a esplorare e far conoscere al meglio l'opera di Shakespeare, ricordando che “mai dolore giunse al suo apogeo, come nella storia di Giulietta e Romeo”… o forse no?